Caro collega, abbiamo scelto il mestiere più bello del mondo.
Lo potrebbe dire, certo, anche un artista, un pasticcere, un archeologo, un astronauta… ma noi siamo fortunati più di tutti: abbiamo “il sentimento del tempo” perché abbiamo a che fare con la gioventù di oggi, che ci insegna dove sta andando il mondo, la vita, la società.
Troverai in questo sito alcuni suggerimenti, o punti di riflessione, per sfruttare al meglio le potenzialità di questa “vocazione”, nella speranza di cominciare un dialogo stimolante, aiutandoci ad essere “bravi insegnanti”.
Certamente la conoscenza che possiamo avere di noi stessi non si esaurisce in poche domande. E certo non esiste la risposa esatta per ogni quesito.
Ogni tanto, però, ci fa bene guardarci allo specchio e riflettere su noi stessi e sul nostro operato.
Sarà interessante conoscere i vari pareri e scambiarci riflessioni, esperienze tristi o felici, chiedere aiuto o, magari, “rubare” a piene mani i suggerimenti altrui.
CHI
1) Che insegnante sei?
a) Conosci bene la tua materia? Ti aggiorni? Studi?
b) Ami la tua materia? Ti dà gioia parlarle e fare in modo che altri la conoscano?
c) Vivi per il tuo lavoro e gli dedichi molto del tuo tempo?
d) Lavori per lo stipendio o perché il tuo mestiere ti piace?
e) Non era la tua carriera preferita, ma cerchi di essere credibile?
2) Ti sai ascoltare?
a) Ti sembra sempre chiaro quello che stai dicendo? Credi a quello che dici? Ami quello che sai?
b) Come lo stai dicendo? Con noia o con gioia? Parli a voce troppo alta o troppo bassa? Parli lentamente o di corsa? Hai un tono monotono o vivace?
c) Hai l’abitudine evidente a ripetere sempre le stesse cose o vuoi dare il senso di una scoperta sempre nuova?
d) Nel tuo subconscio, a chi ti stai rivolgendo mentre parli? Forse al tuo prof che ti ha esaminato all’università e deve ancora darti un voto?
e) Sei consapevole che stai rivolgendoti a dei giovani, ancora ignari di quanto stai dicendo e che devi innanzi tutto interessare, motivare?
3) Quale immagine di te vuoi trasmettere ai tuoi alunni?
a) Puramente professionale, oppure disposta ad un incontro umano fra persone?
b) Sorridente o musona? Impassibile o colloquiale? Autorevole o autoritaria?
c) Con la forza del tuo sapere o con il calore della tua umanità?
d) L’umorismo, l’ironia, l’autoironia, sono perdite di tempo o utili e sagge prospettive per stabilire un buon clima di classe?
e) Nessuno deve conoscere la tua vita privata, oppure ne parli apertamente?
4) Conosci i ragazzi che hai di fronte e il mondo in cui vivono?
a) Li temi? Li giudichi a priori superficiali e distratti, oppure cerchi di mettere in risalto le potenzialità, anche minime, di ciascuno?
b) Sai tener conto del loro punto di vista e provi a relativizzare, o anche ad arricchire, la tua visuale delle cose?
c) Pur non essendo un assistente sociale, sai se qualcuno di loro vive esperienze particolari in questo dato momento della loro vita e ne tieni conto nella didattica?
d) Non li conosci e non li vuoi conoscere: vuoi mantenere un rapporto puramente professionale?
e) Il coinvolgimento emotivo non è contemplato dal tuo ruolo di docente?
COME
5) Come definiresti una tua ora di lezione?
a) Una brillante esposizione di concetti?
b) Una medicina amara ma benefica
c) Un passatempo come un altro
d) Una tortura collettiva
e) Un momento stimolante di crescita per tutti
6) Come ti regoli riguardo alla disciplina di classe?
a) Severamente: metti note a chi disturba o lo mandi dal Preside?
b) Superbamente: nelle tue ore non deve “volare una mosca”?
c) Singolarmente: isoli chi disturba dal resto della classe e lo ignori?
d) Serenamente: far lavorare una classe con impegno serrato ti sembra il modo migliore per evitare distrazioni o disturbi?
e) Saggiamente: sai alternare i momenti di concentrazione con altri più distensivi?
7) Come procedi nello svolgere il programma?
a) Ti senti schiavo del programma ministeriale o, nel limite del possibile, lo pianifichi in base alle capacità e agli interessi della classe?
b) Usi il libro di testo o solo il materiale dei tuoi appunti?
c) Ricicli gli esercizi dell’anno passato o almeno li adatti al programma realmente svolto?
d) Fai passare un tempo sufficiente fra la spiegazione e la verifica?
e) Proponi verifiche formative senza voto, per aiutare gli alunni a capire?
8) Come ti regoli per la valutazione delle prove scritte o orali?
a) Usi una griglia di valutazione che i ragazzi conoscono, oppure ti affidi al tuo insindacabile giudizio?
b) Usi una percentuale netta o una media ponderata, o un giudizio personale?
c) Ti sembra utile ricorrere a volte all’autovalutazione, alla correzione collettiva, oppure solo tu sei in grado di assegnare un giudizio o un voto?
d) Come procedi in caso di valutazione in complesso negativa. Provvedi ad un recupero di classe o a gruppi, oppure lasci passare un po’ di tempo e ripeti la prova?
e) Favorisci l’aiuto reciproco fra alunni di vario rendimento, oppure lo reputi una perdita di tempo?
9) Come procedi quando un alunno ha un rendimento scarso?
a) Lo rimproveri severamente per scrollarlo dal suo disimpegno?
b) Lo prendi in disparte e cerchi di capire l’origine del problema?
c) Lo coinvolgi in un progetto di recupero e lo segui assiduamente?
d) Lo affidi ad un compagno di classe e controlli i miglioramenti?
e) Convochi i genitori per avere un altro punto di vista?
QUANDO
10) Come gestisci il tempo della lezione?
a) Cosa fai il primo giorno di scuola? Il primo giorno di scuola parto col programma o ne presenti i lati più interessanti e coinvolgenti, per suscitare interesse e motivare allo studio?
b) Cerchi di imparare in fretta i nomi degli alunni o non sai nemmeno abbinare il nome sul registro al ragazzo corrispondente?
c) Sei puntuale o arrivi in classe spesso in ritardo?
d) Inizi la lezione con un saluto, una verifica del clima di classe, o parti deciso a svolgere il tuo programma?
e) Termini la lezione con la sintesi dell’idea centrale intorno alla quale avete lavorato?
f) Sei disposto a cambiare la lezione prevista, in seguito ad un fatto di cronaca, una richiesta degli alunni?
g) Come reagisci quando la classe ti chiede di ripetere o approfondire o precisare una spiegazione?
h) Correggi, anche in modo collettivo, i compiti assegnati a casa?
i) Correggi in tempi brevi le verifiche scritte?
j) Ami le lezioni frontali o preferisci l’interazione costante con i ragazzi?
k) Incoraggi il problem-solving, in modo che gli alunni familiarizzino con lo stile della ricerca personale?
l) Impedisci fermamente l’uso dei cellulari o concedi dei “tempi morti” per consultare messaggi vari?
DOVE
11) Come gestisci lo spazio-classe?
a) Stai sempre seduto in cattedra, con il libro aperto davanti?
b) Scrivi spesso alla lavagna per fissare le parole-chiave della tua lezione?
c) Tieni la porta della classe aperta o chiusa?
d) Ricorri volentieri ai supporti multimediali?
e) Cammini fra i banchi? Sei mai arrivato all’ultima fila? Dalla finestra?
f) Se l’aula è troppo piccola rispetto al numero degli alunni, comprendi il disagio degli alunni e, almeno nel cambio di ora, concedi brevi spazi di movimento?
g) Se l’aula è troppo spaziosa, sei certo che gli alunni dell’ultima fila capiscano bene quello che dici?
h) Durante una verifica, ritieni utile controllare che nessuno possa copiare?
i) Pensi che possa essere utile svolgere ogni tanto delle lezioni all’aperto? In giro per la città? Ad un museo? In luoghi di interesse culturale? Per conoscere le realtà locali?
PERCHÉ
12) Perché hai scelto questa carriera?
a) Per un contatto con i giovani
b) Per la necessità di un aggiornamento continuo che si rivela interessante
c) Per l’elasticità degli orari
d) Per le lunghe vacanze estive
e) Perché dà significato alla tua vita
13) Quale meta ti prefiggi nel tuo lavoro?
a) Che arrivi presto la pensione
b) Che ti stimino e amino la tua materia
c) Che abbiamo di te un buon ricordo
d) Che si tolgano al più presto dalle scatole
e) Che i ragazzi conquistino l’autonomia della conoscenza
14) A chi paragoneresti l’insegnante:
a) Ad uno scrigno del sapere, ad una fontana inesauribile, ad un canale per irrigare i campi assetati…?
b) Ad un direttore d’orchestra che deve far esprimere al meglio ogni strumento, ad una guida di montagna che porta in vetta tutto il gruppo
c) Oppure ad un illuso che parla a dei sordi, ad un addestratore di cani selvaggi? ad una cariatide, emblema del passato
d) Ad un povero professionista, vittima dei suoi “clienti”
e) E se la classe fosse una squadra di calcio, quale ruolo pensi spetterebbe all’insegnante: l’allenatore o l’arbitro, il playmaker o l’attaccante
15) Ti ritieni un bravo “motivatore”?
a) Per motivare, interessare gli alunni, cerchi collegamenti con la tua materia e il mondo attuale, la cronaca, lo sport, il mondo dell’arte?
b) Assieme alle nozioni, cerchi di trasmettere anche il senso di quello che spieghi
c) Sai cosa rispondere se un alunno ti chiede: “Perché dobbiamo studiare questa cosa”?
d) Sei consapevole che il programma è noioso, che forse alcune cose non le capisci nemmeno tu, ma sai che non potete evitarvi questa scocciatura?
e) La tua motivazione è lo stipendio, quella degli alunni deve essere la promozione e il “pezzo di carta”?
16)Quale messaggio trasmetti ai tuoi alunni?
a) “La mia materia è bellissima, io ne sono innamorata”
b) “Ragazzi, fatevi coraggio e seguitemi. Non è facile quello che dobbiamo trattare, ma insieme ce la faremo”
c) “Ogni nostra ora di lezione è un momento inedito, che possiamo creare insieme con la soddisfazione di fare un buon lavoro”
d) “Alzatevi, la vita, il mondo vi aspetta!”
e) “Lo so bene, ragazzi miei, che parliamo di qualcosa che non vi servirà per la vita, ma certo vi sarà utile imparare a concentrarvi e soprattutto a lavorare insieme: non sarà inutile.”